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L’ozono è un gas che, attentamente dosato, è un medicamento naturale privo di controindicazioni.

E’ il più efficace battericida e virucida esistente sulla terra e viene usato per distruggere alghe, funghi, pesticidi, metalli pesanti, nitrati, nitriti ecc.
Ecco tutte le altre proprietà biologiche dell’ozono: il potere antinfiammatorio, antiossidante, antidolorifico, immunomodulante, la capacità di migliorare il microcircolo aumentando la disponibilità di ossigeno a livello dei tessuti, l’effetto di stimolazione della neo-angiogenesi, rivelandosi quindi prezioso anche nella chirurgia odontostomatologica in generale.

La scelta della via di somministrazione deve far riferimento innanzitutto al meccanismo d’azione più adatto per il trattamento scelto. Se dell’ozono interessa primariamente l’effetto antimicrobico, in campo odontoiatrico trova indicazione soprattutto la via topica, tramite insufflazione, delle tasche parodontali o delle lesioni stomatologiche, oppure tramite l’ausilio di apposite mascherine personalizzate che permettono l’applicazione su tutte le arcate mantenendo ampi margini di sicurezza per il paziente.

RICORDIAMO CHE L’OZONO E’ MOLECOLA NATURALE QUINDI NON PRESENZA ALCUNA CONTROINDICAZIONE, E’ UN ALLEATO NATURALE UTILIZZATO AD AMPIO SPETTRO IN TANTE BRANCHE DELLA MEDICINA.
L’ampio spettro antimicrobico che l’ozono ci offre trova il suo utilizzo di elezione nella decontaminazione degli impianti dentali.
E’ possibile infatti sia implementare la guarigione dei tessuti intorno all’impianto infetto (sfruttando l’effetto metabolico), sia creare intorno alla superficie dell’impianto contaminato (opportunamente esposto per via chirurgica) un ambiente saturo di miscela ossigeno-ozono.

Un ambiente saturo di miscela ossigeno-ozono ci garantisce il più alto grado di decontaminazione batterica possibile. E’ così possibile arrestare con successo il processo infettivo e infiammatorio intorno all’impianto. Decontaminando la superficie dell’impianto con la miscela ossigeno-ozono è possibile affrontare interventi di chirurgia rigenerativa ossea durante il primo approccio chirurgico con maggior probabilità di successo.
Molti studi confermano che la somministrazione dell’ossigeno-ozono ha anche un effetto terapeutico NELLE AREE IN CUI SI SONO ESEGUITE ESTRAZIONI DENTALI FAVORENDO UNA GUARIGIONE PIU’ RAPIDA E INDOLORE GRAZIE ALLA STIMOLAZIONE DI NUOVI VASI CAPILLARI E DI CONSEGUENZA DI NUOVO TESSUTO MUCOSO.
Molti studi confermano che la somministrazione dell’ossigeno-ozono ha anche un effetto terapeutico NELLE AREE IN CUI SI SONO ESEGUITE ESTRAZIONI DENTALI FAVORENDO UNA GUARIGIONE PIU’ RAPIDA E INDOLORE GRAZIE ALLA STIMOLAZIONE DI NUOVI VASI CAPILLARI E DI CONSEGUENZA DI NUOVO TESSUTO MUCOSO.
L’osteonecrosi mascellare da farmaci si presenta con ascessi ricorrenti e dolore alla bocca resistenti alle terapie anti biotiche e antiinfiammatorie. Il paziente lamenta difficoltà ad alimentarsi. Nella maggior parte dei casi, questa situazione si verifica dopo l’estrazione di un dente o dopo l’inserimento di un impianto: in sintesi dopo un intervento chirurgico del cavo orale. All’esame obiettivo è possibile individuare un frammento di osso necrotico che emerge dalla gengiva. L’osteonecrosi viene considerata una malattia in grado di abbassare in modo significativo la qualità della vita dei pazienti.
Questa malattia colpisce esclusivamente pazienti che hanno assunto farmaci quali i bifosfonati ed altri che vengono utilizzati per diverse patologie metaboliche ed oncologiche coinvolgenti l’apparato scheletrico, dalle metastasi ossee all’ipercalcemia neoplastica, dal morbo di Paget all’osteogenesi imperfetta ed anche alle varie forme di osteoporosi (post - menopausale, maschile e da corticosteroidi). La percentuale di pazienti che si ammalano di osteonecrosi mascellare è molto bassa. 
I due approcci terapeutici principali per la cura di questa patologia sono, ad oggi, l’antibiotico terapia e l’intervento chirurgico. L’antibiotico terapia è utile per controllare i sintomi ma ha un’efficacia limitata nel tempo e soprattutto non porta alla soluzione della patologia. L’approccio chirurgico dell’osteonecrosi prevede l’asportazione della parte necrotica e presenta il rischio di recidiva con estensione delle aree di esposizione ossea ed aggravamento della sintomatologia.
Le sedute bisettimanali con miscela di ossigeno-ozono applicata: - con infiltrazioni locali sottomucose intorno alla zona necrotica e nei tragitti fistolosi alla concentrazione presente nei protocolli utilizzando una siringa da 10 cc. Le iniezioni devono essere di 2/3 cc per inoculazione fino ad un massimo di 15 cc. - tramite un dispositivo individuale su misura a concentrazione specifica. Il dispositivo, costruito su misura grazie al rilievo con impronte del cavo orale con osteonecrosi, prevede un accesso e un’uscita; l’entrata è direttamente collegata al generatore di ozono mentre l’uscita è collegata ad un circuito Vacuum. L’ossigeno ozono terapia attraverso le proprie capacità antisettiche riduce gli effetti dell’infezione e della flogosi, mentre l’azione biostimolante di questa terapia favorisce la delimitazione del frammento osseo necrotizzato e la guarigione dei tessuti molli.
Non meno importanti sono, però, tutte le altre proprietà biologiche dell’ozono: il potere antinfiammatorio, antiossidante, antidolorifico, nonché immunomodulante; la capacità di migliorare il microcircolo aumentando la disponibilità di ossigeno a livello dei tessuti. L’inoculazione peri-articolare e/o intra-articolare è di prima scelta nel trattamento delle sintomatologie algiche dell’ATM dovute a infiammazione della capsula. L’iniezione intramuscolare è anch’essa idonea nel trattamento dei disturbi dell’ATM quando associati ad alterazioni muscolo-tensive, per risolvere le quali si approfitta dell’effetto miorilassante che l’ozono produce migliorando l’ossigenazione del tessuto muscolare.
L’inoculazione peri-articolare e/o intra-articolare è di prima scelta nel trattamento delle sintomatologie algiche dell’ATM dovute a infiammazione della capsula. L’iniezione intramuscolare è anch’essa idonea nel trattamento dei disturbi dell’ATM quando associati ad alterazioni muscolo-tensive, per risolvere le quali si approfitta dell’effetto miorilassante che l’ozono produce migliorando l’ossigenazione del tessuto muscolare.
• Miglioramento dell’ossigenazione intra e trans-tissutale con conseguente miglioramento sia dell’ipossia che delle stasi venosa e linfatica (osteartrite, osteoartrosi...)
• inibizione del rilascio di proteinasi dai macrofagi e polimorfonucleati neutrofili aumentato rilascio di citochine immunosoppressive in grado di inibire eventuali cloni citotossici
• inibizione della sintesi delle prostaglandine proinfiammatorie
• inibizione della liberazione di bradichinina o di composti algogeni
• neutralizzazione dei ROS endogeni, stimolazione della produzione di enzimi antiossidanti, aumentato rilascio di antagonisti delle citochine proinfiammatorie.
Nella cura delle parodontiti la via di somministrazione più utilizzata è quella topica. Direttamente, tramite insufflazione delle tasche parodontali; oppure indirettamente, tramite l’ausilio di apposite mascherine personalizzate che permettono l’applicazione su tutte le arcate, o sul singolo dente, mantenendo ampi margini di sicurezza per il paziente. Vi è infine, la somministrazione idropinica, che facendo affidamento unicamente sull’effetto antimicrobico trova applicazione nel trattamento locale delle parodontiti e delle stomatiti di origine infettiva, e secondariamente si avvale dell’effetto di riequilibrio del microbiota intestinale.
Nel cavo orale sono presenti specie di batteri patogeni, precursori di malattie che interessano organi vitali quali cuore, polmoni, pancreas e fegato. Il loro controllo risulta essere quindi di prioritaria importanza.

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